Amy


Amy si era ritrovata all'improvviso alla stazione.

Cercava, ma non sapeva chi e perchè...facce lacrimanti di partenza,sorrisi smaglianti d'arrivo,
per lei un punto di domanda...
Cosa... faceva... lì!?
Attendeva nervosa,inquieta,cercava, ma non vedeva.
L'ansia era lì..lì..per farla svenire, urla di venditori ambulanti,
passi rumorosi, irregolari.. di ritardatari sudati,dalle mille valige pendenti anche dai mignoli.
Bambini che si rincorrevano con gelati gocciolanti in mano,
mamme sfinite,dal sorriso mascherato,
uomini che abbracciavano la famiglia,dopo tempo di lavoro lontano,
amanti in pena per un viaggio insieme, sempre breve.
Un fischio lontano, annuncia la partenza...
Qualcuno arriva alle sue spalle,e lei sente una voce:


-Signora! Signora...il mio padrone...




Amy non ha valige,ha solo un fazzoletto bianco come un raggio di sole all'alba,con un iniziale sull'apice di un angolo ,ricamato a mano da mani sapienti e amorose,con un merlettino fatto al chiacchierino, che se si dovessero contare, sarebbero un milione di nodi che lo componevano, profumato alla lavanda,di mussola finissima,se lo si stringeva tra le dita coperte dal pizzo bianco dei guanti altrettanto bianchi,quel fazzoletto, sarebbe entrato dalla cruna di un ago,
Amy continuava a scuotere quel fazzoletto senza una direzione consapevole,lo ruotava per salutare tutti, in lungo e in largo ,a destra e a sinistra.
La voce che le arrivava alle spalle continuava a gridare :

- Signora! Signora il mio padrone,mi ha chiesto di accompagnarvi da lui!

Amy si gira e vede un uomo dalla pelle scura, bruciata dal sole ,
"Pensa," - Un contadino!

L'uomo ; un pò malandato ma pulito, con giacca larga scura,camicia bianca dal colletto un pò sgualcito, pantaloni che superavano di gran lunga le scarpe grosse ma, tirate a lucido,capelli neri pettinati all'indietro,forse con olio d'oliva o chissà cosa, occhi neri e grandi dalle ciglia lunghe che sfioravano sopracciglia folte ma ben definite.
"Ma chi è costui?" Dice Amy sottovoce!
L'uomo continua a chiederle di seguirlo, Amy senza chiedere nulla,lo segue.
Non sa dove quell' uomo la condurrà, vaga lungo i vagoni in partenza, la mano si alza ancora una volta e comincia a svolazzare quel fazzoletto ormai ingiallito, non ha idea di quanto tempo è passato dal suo arrivo in stazione, ad un tratto,una folata le fa scivolare quel fazzoletto a Lei tanto caro,lo perde.
Amy lo cerca tra le gambe dei passeggeri che si affrettano a caricare e scaricare le loro valige piene di speranze.
Niente,non riesce a vedere dov'è.
Tra i sedili delle panchine, sporchi di ogni rifiuto, lasciato da chi era in attesa di partire, nulla! Sarà andato a finire nei binari, il vento lo ha trasportato sotto al treno,e Amy è disperata.
-Ma è solo un fazzoletto .
Grida l'uomo.
Quella voce!
Certo!
Le ricorda qualcuno ma, chi?
Amy guarda il "contadino" e sente sulle gote un tiepido umido,scivolare fino a salare le sue labbra.
-Già, lui non sa cosa significa quel pezzo di stoffa ingiallito, per la dolcissima Amy...
L'uomo ancora le dice:
-Andiamo Signora! Venga c'è la carrozza che l'aspetta!


Anna Maria Ciaurro

Anna Maria Ciaurro
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell'Autore.