martedì 17 maggio 2016

Le Avventure di Gea la Talpetta

                                            
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EHI… dico a te, Paoletta?!…( dire il nome del bambino al quale si sta leggendo la favola)
Ciao, sono una talpetta...
Adesso ti racconto una storia!
Mi chiamo  Gea e sono piccola, piccola con una pelliccetta nera che mi ricopre tutto il corpo, ho degli occhietti piccoli, piccoli e ci vedo pochissimo, tanto che la mia mammina ----- mi ha comprato un paio di occhiali per vederci meglio, ma io, avrei preferito mi comprasse una chitarra.
Forse stai pensando:
-Ma le talpe non suonano la chitarra!?
-Bhe; io sì!
Anche perchè ho delle unghie lunghissime che uso per scavare le mie famose buche e di sicuro potrei suonare una chitarra!
Ma torniamo alla storia.
Abito in un bellissimo giardino, dove tutti i giorni gioco con Matteo, il piccolo padroncino di casa, veramente dovrei stare lontana dagli umani ma lui è talmente bravo e ama gli animali che mi fa dimenticare di essere un fastidioso essere inutile... come dice il suo amico Giorgio... uno dei bambini che ogni tanto viene a trovare Matteo per giocare con noi a costruire gli aquiloni che ci piacciono tanto!
Sai? Li coloriamo con i colori dell’arcobaleno…
“ Potresti provarci anche tu, ti divertiresti con i tuoi amici.”
Matteo ha tanti amici ma io e il suo peluche  kol, siamo i suoi amici fidati.
Kol è un peluche di koala che Matteo ha da quando era piccolo e non se ne separa mai, lo porta sempre con sè, anche a scuola nello zaino.
Un pomeriggio di Sabato ero con Matteo nel giardino che rincorrevamo Giorgio, venuto a casa per giocare un po dopo aver fatto i compiti,  Giorgio rincorreva Bettina la coniglietta di Matteo... ad un certo punto, Bettina si gira e fa la linguaccia a Giorgio che incredulo scivola e casca nella buca che io e Matteo avevamo scavato per piantare un albero di Eucalipto dove il nostro amico kol avrebbe passato il tempo quando non era con Matteo...
 le risate!!!
 Cosa ridi piccolo essere inutile!
Mi gridava Giorgio,col muso pieno di erba.
Matteo era per terra che si teneva la pancia per le risate...
-Dai andiamo a giocare, gridavo e cercando di sollevarlo, inciampai anch'io e caddi sopra le scarpe di Giorgio a quel punto Matteo non riuscì a trattenere più le risate e correndo verso di noi si tuffò nella mischia facendoci il solletico, ridevamo e ridevamo e non ci eravamo accorti che si era fatto tardi...
Giorgio, ci salutò dopo una bella risata con me e Matteo e tornò a casa, con la promessa di ritornare al più presto.
Il giorno dopo  eravamo puntualmente in giardino, Matteo suonava la sua chitarra, io come al solito scavavo buche per trovare qualche larva, che è il mio cibo preferito... lo sai vero?! Che le talpe scavano le buche per trovare il cibo e per cercare di avere sempre una piccola tana, pulita e accogliente!
Dopo un po ero stanca e chiesi a Matteo di aiutarmi, lui gentilissimo  prese la chitarra e mi disse di suonarla al posto suo, io suonavo melodie mai udite prima e lui scavava buche, ne scavò tante, proprio tante, ci siamo divertiti un mondo io e il mio amico del cuore Matteo.
Ad un certo punto però da una buca  spuntò un esserino che non avevamo mai visto prima, ci guardò con la faccia arrabbiata e ci disse gridando:
-Cosa guardate? Non avete mai visto un folletto? La volete finire di fare tutto questo baccano? In casa mia non si può più stare… è da stamattina che si sente una musica assordante e non capisco come avete fatto ad aprire così tante finestre ( erano le buche che aveva scavato Matteo, ovviamente erano molto più grandi di quelle che scavo io di solito)
infatti il folletto ci disse :
- ho dovuto accendere il camino, per quanto fa freddo…. e siamo in Estate!
- A me e Matteo ci veniva da ridere... ma non lo avevamo certo fatto apposta.
-Oh scusi tanto signore, non sapevamo che nel sottosuolo del giardino ci fossero i folletti!
Disse Matteo...
Allora il folletto ci invitò a casa sua che si trovava nel tronco di un albero d’ulivo secolare che l'antenato di Matteo aveva piantato duecento anni prima... mi chiedevo come avremmo fatto ad entrare in quella minuscola casetta, ma non avevo finito di pensarlo che eravamo diventati piccolissimi come il folletto che nel frattempo ci aveva detto il suo nome.
 Indovina come si chiamava?
Aveva un nome buffissimo, si chiamava Drilling, appena ce lo ha detto io e Matteo,siamo scoppiati a ridere e non ci fermavamo più!
- Drilling; che razza di nome è?  Allora lui ci ha spiegato che era un piccolo maghetto e che  i maghi si sa, hanno nomi strani e difficili da pronunciare… (Tu sono sicura che ci riesci!) cara Paoletta.
 Drilling ci affermò che gli eravamo simpatici e che ci avrebbe invitato alla sua festa di compleanno che veniva tra due giorni e se promettevamo di non scavare più buche, avrebbe pensato lui a riempire la mia dispensa di tutto il cibo che mi piaceva, bastava fare una lista, disse… ma dovevamo mantenere il segreto sulla sua esistenza, nessuno doveva sapere che i folletti esistono veramente.
 Io e il mio amico Matteo abbiamo promesso e una volta usciti dall’albero siamo tornati a casa dopo che Drilling ci ha fatti tornare alle nostre dimensioni... Dopo due giorni ci siamo preparati e siamo andati davanti all'albero d'ulivo, Drilling non c’era, pensavamo non si facesse trovare, invece il nostro piccolo amico era lì ad aspettarci, nella cavità dell’albero...
-Dai sbrigatevi altrimenti si farà tardi!
Ah dimenticavo… io nel frattempo avevo infranto la promessa ed avevo invitato tutti i miei amici talpettini, e tutti gli amici umani di Matteo,che a loro volta avevano invitato i loro amici, avevo combinato un bel guaio… ma non potevano perdersi una così bella esperienza.
Alla vista degli  amici il folletto Drilling mi disse...
- Allora non sei riuscita a mantenere il segreto!
Vorrà dire che il tuo desiderio non sarà esaudito!
-Io ero infelice perchè ci avevo messo due giorni per decidere quale fosse il desiderio che avrei espresso... ma avevo sbagliato e quindi non potevo più chiedere nulla...
Matteo invece era stato bravo, aveva mantenuto il segreto e quindi poteva chiedere al folletto Drilling il suo desiderio... Intanto erano arrivati tutti ma proprio tutti gli amici e dopo che il folletto li fece diventare piccoli,piccoli entrammo nella grande cavità dell’albero d’ulivo, poi nella sala imbandita di ogni cosa; cibo, dolcetti, gelati,giochi di ogni genere, puzzle e tutto quello che un bambino e una talpetta può desiderare,c’era veramente di tutto e i nostri amici erano felicissimi…
Dietro una tenda c'era una sorpresa ci disse il folletto Drilling, ad un certo punto della festa la tenda si aprì e con mia gioia vidi una batteria e una chitarra che attendevano di essere suonate...
Drilling mi disse:
- Dai Gea vai a suonare la chitarra, il tuo amico Matteo ha espresso il desiderio di vederti felice con la tua chitarra preferita ( elettrica e rossa)  e tu Matteo cosa aspetti ad andare a suonare la batteria, vogliamo sentire la vostra musica dal vivo,tutti applaudivano, il mio sogno si avverava, ma il mio desiderio non poteva essere esaudito a causa della mia disobbedienza,ero triste ma cominciammo a suonare e per mio stupore anche una musica molto gradevole, Matteo alla batteria suonava felice, ed il suo piccolo amico koala, Kol… era aggrappato al suo zainetto messo sulle spalle di Matteo, sembrava vero… Matteo era veramente bravo a suonare la batteria sembrava avesse sempre suonato piatti e tamburi, ci guardammo e mentre i nostri amici ballavano e giocavano ci ritrovammo nel grande giardino a festeggiare, Drilling ci aveva fatto il regalo più bello, aveva trasferito la festa nel giardino di Matteo… Il desiderio di Matteo era stato esaudito, per il suo compleanno aveva desiderato una festa in cui io suonavo la chitarra per lui e per  tutti i suoi e i miei amici.
Io invece avevo desiderato che il piccolo kol diventasse vivo e che saltasse su un albero di Eucalipto, ma aimè avevo disobbedito…
Drilling mi guardò e mi indicò l’albero d’ulivo, per mio stupore e quello di Matteo vedemmo il piccolo kol correre sull’Eucalipto e mentre gustava le foglioline ci strizzava l’occhietto saltando e arrampicandosi sui rami. L’ulivo si era trasformato in Eucalipto e  Matteo era infinitamente felice e Drilling mi disse che anche se avevo disobbedito e non avevo mantenuto il segreto sulla sua esistenza, il mio desiderio era troppo bello e dato che avrebbe fatto felice il mio amico del cuore Matteo non aveva potuto trattenersi dall’esaudirlo.
Adesso io suono tutti i giorni la mia chitarra e Matteo corre e s’arrampica sull’Eucalipto con il piccolo kol.
Ci divertiamo tanto e per ogni compleanno il folletto Drilling viene a festeggiare con noi nel grande giardino. Io suono la chitarra , Matteo suona la batteria, mentre kol mastica foglie di Eucalipto abbracciato allo zainetto di Matteo, Giorgio e Bettina la coniglietta si rincorrono nel giardino, mentre gli amici si divertono con i mille giochi nuovi che Drilling porta con sé e con gli aquiloni che insieme a Matteo costruiamo ogni volta più grandi.
Ciao…Paoletta!( dite il nome del bambino a cui stai raccontando la storia) alla prossima storia…
Firmato…
Gea, la talpetta.

Di Anna Maria Ciaurro
Questa storia è stata scritta con amore per Matteo ed è stato preso l'impegno che ogni diritto d'autore sarà devoluta all' Associazione  koalizzatiperMatteo...

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